10Giu

Come possiamo consumare i legumi d’estate? 

Di solito, si tende ad associare i legumi a preparazioni calde, come la zuppa di ceci o la pasta e fagioli. 

I legumi sono un’ottima alternativa alle proteine animali. Apportano lo stesso quantitativo proteico di 100g di carne/pesce, ossia tra i 18 e i 25 gr di proteine. Chiaramente per i legumi non è da trascurare la percentuale di carboidrati.

10 idee per consumare i legumi d’estate 

Ecco allora delle idee estive per consumare le proteine vegetali anche fuori casa, con delle proposte facili, fresche e bilanciate. 

Idea numero 1 

Fresella con pomodorini, fagioli, cipolla di Tropea, origano, sale e olio. 

Idea numero 2

Crostini con un velo di Philadelphia light, ceci e zucchine grigliate.

Idea numero 3

Cous cous con piselli, mix di ortaggi e un cucchiaio (per persona) di pesto di basilico.

Idea numero 4

Riso venere con ceci croccanti cotti al forno, carote al forno con la paprica e curry.

Idea numero 5

Pasta integrale all’insalata con pomodorini rossi, asparagi, piselli e basilico fresco.

Idea numero 6

Hummus di ceci con crostini e insalata di iceberg, pomodorini e olive.

Idea numero 7 

Zuppa fredda di lenticchie con peperoni e crostini di pane aromatizzati, preparati in forno con erbette e peperoncino.

Idea numero 8

Quinoa con mix di legumi, insalata viola e mentuccia. 

Idea numero 9

Fresella con fagioli, peperoni arrostiti e zeste di limone. 

Idea numero 10

Pasta fredda con crema di funghi, piselli e pepe rosa.

11Feb

Legumi: cosa sono? 

Abbiamo già affrontato il “tema legumi”, sia qui che sui miei canali social ma è sempre bene fare chiarezza! 

Spesso mi viene chiesto cosa sono i legumi e come integrarli nel piano alimentare, soprattutto per chi si sta approcciando al mantenimento e quindi all’autogestione.

I legumi sono alimenti di origine vegetale, semi racchiusi da un baccello.

Non appartengono né ai cereali né agli ortaggi.

Ogni specie è a se, alcuni sono tipici del periodo primaverile, altri amano le temperature più fredde. 

Nonostante i più famosi siano fagioli, lenticchie, ceci e piselli, ci sono tantissime altre varietà: fave, soia, lupini, cicerchie, carrube, arachidi e tanti altri… Sono sicura che la tua attenzione si è fermata su arachidi! Ebbene sì, le arachidi non appartengono alla famiglia della frutta secca ma sono a tutti gli effetti, per valori nutrizionali, dei legumi! 

Ma cosa sono, quindi, i legumi in un piano alimentare?

Per farla breve si trovano a metà tra le proteine e i carboidrati, lontani da verdure e ortaggi. 

Ma dobbiamo dire di più.

Hanno sia funzioni nutrizionali che extra nutrizionali, sono ricchi di vitamine e sali minerali e forniscono una buona dose di energia, la maggior parte apportata dai carboidrati che contengono. Le proteine, invece, rappresentano 1/3 delle calorie totali. 

Ma quindi posso mangiare la pasta con i legumi? Certo! 

Sono un’ottima abbinamento sia a livello nutrizionale sia culinario. È un piatto completo a tutti gli effetti a cui abbinare una porzione di verdure.

Pasta e ceci curry e rosmarino 

Oggi ti propongo una nuova versione della classica pasta e ceci, calda e confortevole come la tradizionale ma con un tocco in più! 

Facciamo soffriggere olio e cipolla, aggiungiamo un goccio d’acqua e lasciamo andare qualche minuto.

Uniamo quindi i ceci cotti, non quelli in scatola preferibilmente, e lasciamo cuocere qualche minuto. 

Aggiungiamo il rosmarino e il curry e portiamo a bollore. Uniamo la pasta e lasciamo cuocere fino a consistenza desiderata. 

Impiattiamo e finiamo con un tocco di rosmarino tritato finemente.

Questa versione conquisterà tutti i commensali, ha i valori nutrizionali giusti e le proprietà nutritive perfette! 

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29Ott

Allattamento: come comportarsi con l’alimentazione?

Il momento dell’allattamento è un momento speciale quanto impegnativo: senti il tuo bambino così vicino a te e sei felice di stringere quella piccola creatura ma allo stesso tempo hai appena superato uno dei momenti più stressanti della tua vita, emotivamente e fisicamente. 

Il primo passo per sentirsi subito bene con se stessi, più energici è più sereni, è quello di iniziare una alimentazione sana che faccia anche bene al lattante.

Ecco alcuni consigli da seguire se stai allattando: 

-Aggiungi l’olio extravergine a crudo;

-Preferisci uno spuntino addizionale a base di latte, yogurt o formaggio;

-Prediligi il consumo di frutta e verdura, in particolare di quelle di colore giallo, arancio e verde scuro, per il contenuto di sali minerali e vitamine; 

-Consuma spesso pesce azzurro, essenziale per l’apporto di acidi grassi omega 3. L’acido oleico contenuto è fondamentale per la maturazione del sistema nervoso del lattante.;

-Abbina spesso dei legumi alle tue proteine;

-Acqua in abbondanza: almeno 2,5 litri al giorno, aumentati a 3 litri nel periodo estivo;

-Evita preparazioni elaborate, ricche di grassi saturi e caffè; 

-Riduci il consumo di caffeina, contenuta in caffè, the e bevande a base di cola, e alcool perché passando nel latte, queste sostanze potrebbero causare nel neonato irritabilità e insonnia. Preferire nel caso, prodotti decaffeinati o deteinati.

-Abolisci i superalcolici, in quanto l’alcool etilico che passa nel latte, potrebbe inibire la montata lattea e provocare nel lattante sedazione, ipoglicemia, vomito e diarrea.

Escludi anche il vino, compreso quello a bassa gradazione alcolica. Nel caso lo si consumi, è bene limitarsi a quantità non superiori a un bicchiere, una o due volta massimo a settimana, esclusivamente ai pasti;

L’eliminazione della birra che non ha nessun ruolo nel favorire la secrezione di latte, ma che invece può passare nel latte e renderlo amaro e sgradito al lattante.

-Limita il consumo di cioccolato fondente.

È preferibile non includere formaggi fermentati (gorgonzola, brie), crostacei, molluschi, selvaggina, dolci alla crema o al liquore, cacao, spezie molto forti. 

Alcuni di questi alimenti possono infatti alterare il sapore del latte, altri essere dannosi per il bambino, e altri ancora esporlo al rischio di allergie. 

Inoltre è bene evitare anche alimenti per i quali la mamma abbia notato una relazione tra assunzione e scarso gradimento del latte da parte del neonato.

Altre tips per l’allattamento: 

-La carne dev’essere consumata ben cotta.

-Lavare accuratamente frutta e verdura e per non depauperare la quantità di vitamine naturalmente presenti in frutta e verdura preferire una cottura al vapore o nel forno a microonde.

-Non saltare mai i pasti e preferire diversi piccoli spuntini durante la giornata a pochi pasti troppo

abbondanti.

-Assumere molta, molta acqua e liquidi in genere, come spremute e brodi.

Queste sono alcune linee guida per evitare che il latte risulti sgradevole al neonato oltre che per iniziare una nuova fase, accompagnati da una sana alimentazione!

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01Lug

I succhi di frutta fanno bene o fanno male? 

Con l’estate, il mare e gli aperitivi, il consumo di bevande zuccherate aumenta. 

La voglia di freschezza ci invita alla ricerca di succhi e bibite gassate che ci richiamano, sovente, con la dicitura “senza zuccheri aggiunti”! 

Come ogni alimento, non esiste uno che faccia ingrassare o che faccia dimagrire: bilanciato nell’arco della giornata e con la quantità di zuccheri concessa ogni cibo, anche il succo di frutta, si può consumare. 

Ma, quanto è vero che i succhi senza zuccheri aggiunti siano più salutari?

“Succo senza zuccheri aggiunti” ,come detto, è già intrinseco nel prodotto. Per questo, la scelta è solo una strategica: spinge i consumatori a prediligere un prodotto più caro rispetto al tradizionale con simili caratteristiche di composizione.

Le confezioni che presentano la dicitura “succhi di frutta” per Decreto legge Europeo non possono contenere zuccheri

aggiunti. Sono, infatti, 100% zuccheri naturali della frutta.

Piuttosto è necessario rintracciare nella descrizione presente sull’etichetta la parola

“bevanda” che in quel caso indicherebbe che il

prodotto che stiamo acquistando è

una mescolanza di “succo più acqua

e zuccheri”.  

La quantità di vitamine e fibre presenti nei succhi di frutta sono ovviamente quelle riportate dal frutto utilizzato e contengono lo zucchero naturale di quest’ultimo: il fruttosio.

Secondo i documenti della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) per 200 millilitri di succo ci sono 24 grammi di zucchero. 

Quelli consentiti per una persona peso forma non dovrebbero superare i 15% dell’apporto energetico quotidiano, ossia 75 gr circa per una dieta da 2000 kcal.

Non eliminiamo nulla dalla nostra alimentazione ma impariamo a gestire gli alimenti in modo da bilanciarli nella nostra routine senza esagerare ma anche senza privarci di nulla! 

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30Apr

Mozzarella in carrozza light

Tipica della tradizione napoletana, la mozzarella in carrozza è lo sfizio napoletano per eccellenza. E se sana alimentazione non coincide con privazione (almeno nel mio studio, si intende) allora ecco una ricetta buona, light e golosissima! 

Un piatto povero nato in Campania, all’inizio dell’800 che prende il nome dalla sua composizione: una fetta di mozzarella coperta da due fette di pane, proprio come “nasconde” una carrozza.

Secondo altre ricerche, pare che il nome sia stato scelto, invece, in vista dei trasporti in carrozza che, a quel tempo, portavano da un paese all’altro beni di prima e seconda necessità, anche il latte!

Ricetta della mozzarella in carrozza al forno!

Ingredienti per due persone:

4 fette di pane integrale 

Una mozzarella da 100 gr 

20 gr di pangrattato 

Sale e pepe q.b 

1 cucchiaio di olio evo 

1 albume

Tagliamo la mozzarella e lasciamola asciugare in frigo per 15 min. Poi, disponiamola su una fetta di pancarrè e copriamo con l’altra fetta.

Dividiamo il pancarrè in 4 triangolini e paniamo prima nell’albume e poi nel pangrattato, aromatizzato con erbette, sale e pepe.  

Filo d’olio e in forno per 10 min a 200 gradi!

Filanti, profumate e super light!

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09Apr

Come cambia l’alimentazione negli anziani?

Come in molti Paesi occidentali, anche in Italia la popolazione anziana è in netto aumento: gli ultrasessantacinquenni sono ormai quasi il 20% della popolazione totale.

Secondo i LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana), studi disponibili indicano che gli anziani sani sono in genere nutriti in modo soddisfacente, il che non toglie che la popolazione anziana sia a rischio di malnutrizione. Infatti sono molti i fattori che possono peggiorare l’alimentazione, e quindi lo stato di nutrizione, in questa fase della vita: solitudine, vedovanza, basso reddito, invalidità, malattie croniche, depressione, uso di farmaci, ecc. oltre alla scarsa educazione alimentare.

La diffusa opinione che l’anziano debba mangiare in modo sensibilmente diverso rispetto all’ adulto è errata. Infatti, salvo specifiche controindicazioni (diabete, dislipidemie, iperuricemia, obesità, ecc.), valide peraltro anche per le età precedenti, l’alimentazione indicata nella terza età non differisce qualitativamente da quella dell’ adulto, anche se il bisogno in energia diminuisce.

Il mantenimento delle abitudini precedenti, unito al declino dell’attività fisica, sono i motivi principali per cui proprio nella terza età si ha un tasso di sovrappeso e di obesità particolarmente elevato. In mancanza di una particolare attività motoria, l’apporto raccomandato giornaliero di calorie è genericamente indicato intorno alle 1900-2250 per l’uomo (1600-1900 per la donna) nella fascia di età fra i 60 e i 74 anni e intorno alle 1700-1950 per l’uomo (1500-1750 per la donna) nella fascia di età oltre i 75 anni. Le minori necessità caloriche derivanti dalla diminuzione del fabbisogno di base (legata alla riduzione della massa magra) e dalla ridotta attività fisica comportano un significativo decremento del fabbisogno energetico intorno ai 75 anni.

Per quanto riguarda le proteine, rimane valido il fabbisogno raccomandato per

le età precedenti. Gli alimenti proteici più consigliati sono il latte, i formaggi,

i legumi, le uova, il pesce (prezioso veicolo di acidi grassi polinsaturi omega- 3) e la carne (soprattutto carne magra e pollame), fonti anche di calcio e di ferro di cui spesso l’anziano è carente. E opportuno ridurre i grassi preferendo quelli più ricchi in acidi monoinsaturi.

È preferibile consumare pasta integrale, legumi e certi tipi di verdura e di frutta, che fornisce energia, fibra, ferro, insieme ad altri minerali e vitamine. 

Come comportarsi? 

– Sforzati di consumare sistematicamente una dieta variata e appetibile. O Evita il ricorso troppo frequente a pasti freddi, piatti precucinati o riscaldati.

– Scegli gli alimenti sulla base delle condizioni del tuo apparato masticatorio, anche per facilitare i processi digestivi che nell’anziano sono meno efficienti e preparali in modo adeguato come ad esempio: tritare le carni.

– Evita pasti pesanti e fraziona l’alimentazione in più occasioni nell’arco della giornata.

– Fai una buona prima colazione comprendente anche latte o yogurt.

18Mar

Nasello al limone, una ricetta “salva tempo” light e gustosa! 

Al contrario di quanto sostengono alcuni, il nasello non è un merluzzo anche se i due pesci sono molto simili sia per caratteristiche nutrizionali che per caratteristiche culinarie.

Il nasello ha pochissime calorie: circa 70 per 100 gr, è ricco di proteine (il 96%) e poverissimo di lipidi (solo il 4%).

Questo pesce dalle proteine nobili, contiene tantissime vitamine e Omega 3: un toccasana per il nostro organismo! 

Il nasello ha un sapore delicato e si abbina perfettamente alle verdure o agli agrumi. Il suo gusto leggero lo rende una pietanza perfetta anche per i bambini, dalle “pappine” dei neonati agli adolescenti. 

La sua pesca avviene principalmente in inverno, tra Spagna e Portogallo, ma si trova anche nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, dove vive in profondità tra i 70 e i 1000 metri.

Nasello al limone, ricetta semplice in poche mosse 

Oggi vi mostro una ricetta davvero facile da preparare, che piacerà a tutta la famiglia! 

Il sapore degli agrumi si sposa divinamente con quello delicato del nasello, tanto che anche chi non ama il pesce adorerà questo piatto! 

Ingredienti per due persone 

  • 300 gr di filetti di nasello 
  • 2 limoni 
  • 2 cucchiai di farina 
  • Un cucchiaio di olio evo 
  • 1 Spicchio d’aglio 
  • Sale, pepe ed erbette a piacere 

Procedimento: 

Facciamo andare l’olio con uno spicchio d’aglio e nel frattempo passiamo i filetti di nasello nella farina. 

Prima che soffrigge l’olio aggiungiamo i filetti. 

Rosoliamo da entrambi i lati e poi uniamo il succo di limone.

Se necessario aggiungiamo anche un po’ d’acqua.

Uniamo le erbette, un pizzico di sale e un po’ di pepe, se ci piace, e lasciamo cuocere.

Un piatto semplice, salvatempo, light e super gustoso! 

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02Mar

L’acqua: falsi miti e curiosità!

L’acqua è la componente fondamentale per l’organismo umano! Rappresenta il 75% del peso corporeo! 

La sua presenza è indispensabile per il corretto funzionamento del corpo: agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti svolgendo un ruolo fondamentale nella digestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nell’ utilizzazione degli stessi elementi! 

Acqua contenuta negli alimenti: 

Tutti gli alimenti contengono acqua ma in parti diverse! 

Il contenuto di acqua degli alimenti è, infatti, estremamente variabile: frutta, ortaggi, verdura e latte sono costituiti per oltre l’85% da acqua; carne, pesce, uova, formaggi freschi ne con-

tengono il 50-80%; pane e pizza sono costituiti per il 20-40% da acqua; pasta e riso cotti ne

contengono il 60-65%. Infine, biscotti, fette biscottate, grissini e frutta secca ne contengo-

no meno del 10%. Pochissimi alimenti (olio, zucchero) sono caratterizzati dalla pressoché

totale assenza di acqua.

Come comportarsi secondo i LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana)

  • Asseconda sempre il senso di sete e anzi tenta di anticiparlo, bevendo a sufficienza, mediamente 1,5-2 litri di acqua al giorno. Ricorda inoltre che i bambini sono maggiormente esposti a rischio di disidratazione rispetto agli adulti.
  • Bevi frequentemente e in piccole quantità. Bevi lentamente, soprattutto se l’acqua è fredda: infatti un brusco abbassamento della temperatura dello stomaco può creare le condizioni per pericolose congestioni.
  • L’equilibrio idrico deve essere mantenuto bevendo essenzialmente acqua, tanto quella del rubinetto quanto quella imbottigliata, entrambe sicure e controllate. 
  • Ricorda che bevande diverse (come aranciate, bibite di tipo cola, succhi di frutta, caffè, tè) oltre a fornire acqua apportano anche altre sostanze che contengono calorie (ad esempio zuccheri semplici). Queste bevande vanno usate con moderazione.
  • È sbagliato evitare di bere per il timore di sudare eccessivamente (sudare è fon damentale per regolare la temperatura corporea).

False credenze sull’acqua secondo i LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana).

Non è vero che l’acqua vada bevuta al di fuori dei pasti. Al limite, se si eccede nella quantità si allungano un poco i tempi della digestione a causa della diluizione dei succhi gastrici, ma un’adeguata quantità di acqua (non oltre i 600 700 ml) è utile per favorire i processi digestivi, perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti.

2. Non e vero che l’acqua faccia ingrassare. L’acqua non contiene calorie, e le variazioni di

peso dovute all’ingestione o eliminazione dell’acqua sono momentanee e ingannevoli.

3. Non è vero che bere molta acqua provochi maggiore ritenzione idrica. La ritenzione idrica dipende più da sale e da altre sostanze contenute nei cibi che consumiamo che dalla

quantità di acqua che ingeriamo.

4. Non è vero che occorra preferire le acque oligominerali rispetto alle acque maggiormente mineralizzate per mantenere la linea o “curare la cellulite”. I sali contenuti nell’acqua favoriscono l’eliminazione di quelli contenuti in eccesso nell’organismo. Nei bambini, in particolare, sarebbe bene non utilizzare le acque oligominerali in modo esclusivo, ma bisognerebbe alternarle con quelle più ricche di minerali, in quanto una diuresi eccessiva può impoverire di sali minerali un organismo in crescita.

5. Non è vero che il calcio presente nell’acqua non sia assorbito dal nostro organismo.

Ricerche recenti dimostrano il contrario. La capacità dell’intestino umano di assorbire il

calcio contenuto nelle acque (spesso presente in quantità consistente) è considerata

addirittura simile a quella relativa al calcio contenuto nel latte.

6. Non è vero che il calcio presente nell’acqua favorisca la formazione dei calcoli renali. Le

persone predisposte a formare calcoli renali devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell’acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi: anzi, è stato dimostrato che anche le acque

minerali ricche di calcio possono costituire al riguardo un fattore protettivo.

7. Non è vero che l’acqua gassata faccia male. Né l’acqua naturalmente gassata né quella

addizionata con gas (normalmente anidride carbonica) creano problemi alla nostra salu-

te, anzi l’anidride carbonica migliora la 

conservabilità del prodotto. Solo quando la quantità di gas è molto elevata si possono avere lievi problemi in individui che già sof-

8. Non è vero che le saune facciano dimagrire. Le saune fanno semplicemente eliminare

sudore. Lo stesso organismo provvederà a reintegrare prontamente le perdite, cosicché

nell’arco di poche ore il peso tornerà ad essere esattamente quello di prima.

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25Feb

Zucchero: false credenze e fake news 

Internet ormai è saturo di notizie! Alcune vere, altre false! 

Troppe persone, che senza competenza alcuna, scrivono notizie che diventano virali! 

Lo zucchero è sicuramente uno degli alimenti più “odiato” da chi segue una sana alimentazione e vuole mantenersi in forma. Allora cominciamo a preferire i prodotti “senza zuccheri aggiunti” o quelli con zucchero di canna senza tenere cura degli altri ingredienti! 

Ecco alcune linee guida secondo i LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana): 

False credenze sugli zuccheri

1. Non è vero che il consumo di zuccheri provochi disturbi nel comportamento del bambino. Approfonditi studi hanno smentito l’ipotesi che lo zucchero (saccarosio) provochi alterazioni del comportamento, quali iperattività. Inoltre, il consumo dello zucchero non ha influenza sulle capacità di apprendimento.

2. Non è vero che il valore calorico e le caratteristiche nutritive dello zucchero grezzo siano diverse da quelle dello zucchero bianco. Lo zucchero grezzo (che si ricava sia dalla cannada zucchero che dalla barbabietola) è semplicemente uno zucchero non totalmente raffinato: le differenze di colore e sapore dipendono dalla presenza di piccole quantità di residui vegetali (melassa) che non vantano particolari significati nutrizionali.

3. Non è vero che i succhi di frutta “senza zuccheri aggiunti” siano privi di zuccheri.

Contengono comunque gli zuccheri naturali della frutta – saccarosio, fruttosio e glucosio – nella misura dell’8-10% e quindi forniscono circa 70 kcal per bicchiere (200cc).

4. Le caramelle “senza zucchero”, in quanto dolcificate con polialcoli (sorbitolo, xilitolo, e maltitolo), inducono un effetto lassativo nell’adulto quando il loro consumo supera 20 g/giorno, pari a circa 10 caramelle.

5. Non è vero che i prodotti “light” o “senza zucchero” non facciano ingrassare e quindi possano essere consumati liberamente. Molti di questi prodotti apportano calorie anche in notevole quantità. Leggi attentamente l’etichetta nutrizionale e ricordati che l’uso di

questi alimenti induce un falso senso di sicurezza che porta a consumare quantità eccessive sia degli alimenti “light” che degli alimenti normali.

Come comportarsi:

Modera il consumo di alimenti e bevande dolci nella giornata, per non

superare la quantità di zuccheri consentita.

O Tra i dolci preferisci i prodotti da forno della tradizione italiana, che contengono meno grasso e zucchero e più amido, come ad esempio biscotti,

torte non farcite, ecc.

Utilizza in quantità controllata i prodotti dolci da spalmare sul pane o sulle

fette biscottate (quali marmellate, confetture di frutta, miele e creme).

O Limita il consumo di prodotti che contengono molto saccarosio, e specialmente di quelli che si attaccano ai denti, come caramelle morbide, torro-Lni, ecc. 

Lavati comunque i denti dopo il loro consumo.

D Se vuoi consumare alimenti e bevande dolci ipocalorici dolcificati con edulcoranti sostitutivi, leggi sull’etichetta il tipo di edulcorante usato e le avvertenze da seguire.

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11Feb

8 curiosità sulla celiachia 

La celiachia è un’intolleranza permanente: l’infiammazione provocata all’intestino è dovuta dal consumo di alimenti che contengono il glutine. 

1 In Italia, 400/600.000 mila persone sono colpite dalla celiachia. 

2 Eliminare il glutine non fa dimagrire per cui se non si è intolleranti è meglio evitare di scegliere prodotti gluten free.

3 La celiachia colpisce più le donne!

4 I principali cereali senza glutine sono: miglio, amaranto, quinta, riso e grano saraceno. 

5 Alcuni prodotti gluten free sono più calorici perché spesso devono contenere additivi addensanti o emulsionanti.

6 La celiachia è riconosciuta come malattia, in Italia.

7 Secondo la relazione annuale del Ministero della Salute la popolazione europea è quella che risulta essere più colpita.

8 Al momento l’unica terapia adatta è una dieta priva di glutine.

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